Palazzo Segni o Della Dogana
Palazzo Segni (poi Felletti e Forti), detto della "Dogana". Il riferimento alla dogana è dovuto al fatto che questo vecchio edificio si trovava a un chilometro di distanza dal confine tracciato nel 1579 fra il territorio bolognese e il ducato di Ferrara.
Nell'ampio parco circostante vi sono cippi dell'antico confine ai suoi contrafforti erano appesi gli anelli per ormeggio dei barconi.
Origini e funzione storica
Risale al XVII secolo, costruito in prossimità di un nodo idrico fondamentale: presso la Salarola, il Canale Navile e la Cembalina, ovvero le vie d’acqua che collegavano Bologna al Po di Primaro.
Funzione doganale: Il nome “della Dogana” deriva dal fatto che il palazzo si trovava a circa un chilometro dal confine del 1579 tra il territorio pontificio (Bologna) e il Ducato di Ferrara. Qui i doganieri pontifici e ferraresi controllavano i traffici fluviali e le merci che passavano tra i due stati.
Luogo strategico: Essendo in una zona di transito commerciale e fluviale, era un punto di controllo ma anche di incontro tra mondi diversi: economico, politico, culturale.
Risale al XVII secolo, costruito in prossimità di un nodo idrico fondamentale: presso la Salarola, il Canale Navile e la Cembalina, ovvero le vie d’acqua che collegavano Bologna al Po di Primaro.
Funzione doganale: Il nome “della Dogana” deriva dal fatto che il palazzo si trovava a circa un chilometro dal confine del 1579 tra il territorio pontificio (Bologna) e il Ducato di Ferrara. Qui i doganieri pontifici e ferraresi controllavano i traffici fluviali e le merci che passavano tra i due stati.
Luogo strategico: Essendo in una zona di transito commerciale e fluviale, era un punto di controllo ma anche di incontro tra mondi diversi: economico, politico, culturale.
In questo palazzo si fermò Lucrezia Borgia mentre andava sposa al Duca di Ferrara.
Nell'ampio parco circostante vi sono cippi dell'antico confine ai suoi contrafforti erano appesi gli anelli per ormeggio dei barconi.